 E’
 senza dubbio vero che la crisi del potere di acquisto abbia inciso su 
una contrazione delle richieste di consumo del vino nei ristoranti, come
 peraltro si sta verificando su tutti i consumi alimentari, ma qualche 
riflessione ulteriore credo vada fatta. Infatti
 -dichiara Rosario Trefiletti- non è ammissibile che in questa specifica
 filiera sussistano pesanti moltiplicatori in termine di prezzi dalla 
produzione allo spaccio e alla tavola dei ristoratori. Si passa cioè da 
costi alla produzione di 2-4-Euro la bottiglia a 6-8 alla vendita al 
dettaglio ed addirittura a 10-12 euro nei ristoranti. E tutto ciò 
sussiste in termini generali per l’intero comparto alimentare che 
registra diminuzioni di prezzo alla produzione del 2,4 %  ed
 aumenti al dettaglio del 3,5-4,0% con un aggravio di 210 euro in più a 
famiglia. Ecco forse qualche volontà speculativa in meno aiuterebbe, e 
non poco, ad una ripresa dei consumi quale volano del mercato e 
dell’economia.
E’
 senza dubbio vero che la crisi del potere di acquisto abbia inciso su 
una contrazione delle richieste di consumo del vino nei ristoranti, come
 peraltro si sta verificando su tutti i consumi alimentari, ma qualche 
riflessione ulteriore credo vada fatta. Infatti
 -dichiara Rosario Trefiletti- non è ammissibile che in questa specifica
 filiera sussistano pesanti moltiplicatori in termine di prezzi dalla 
produzione allo spaccio e alla tavola dei ristoratori. Si passa cioè da 
costi alla produzione di 2-4-Euro la bottiglia a 6-8 alla vendita al 
dettaglio ed addirittura a 10-12 euro nei ristoranti. E tutto ciò 
sussiste in termini generali per l’intero comparto alimentare che 
registra diminuzioni di prezzo alla produzione del 2,4 %  ed
 aumenti al dettaglio del 3,5-4,0% con un aggravio di 210 euro in più a 
famiglia. Ecco forse qualche volontà speculativa in meno aiuterebbe, e 
non poco, ad una ripresa dei consumi quale volano del mercato e 
dell’economia.                 lunedì 23 aprile 2012
VINO. LA CRISI CERTAMENTE MA ANCHE IL PREZZO
 E’
 senza dubbio vero che la crisi del potere di acquisto abbia inciso su 
una contrazione delle richieste di consumo del vino nei ristoranti, come
 peraltro si sta verificando su tutti i consumi alimentari, ma qualche 
riflessione ulteriore credo vada fatta. Infatti
 -dichiara Rosario Trefiletti- non è ammissibile che in questa specifica
 filiera sussistano pesanti moltiplicatori in termine di prezzi dalla 
produzione allo spaccio e alla tavola dei ristoratori. Si passa cioè da 
costi alla produzione di 2-4-Euro la bottiglia a 6-8 alla vendita al 
dettaglio ed addirittura a 10-12 euro nei ristoranti. E tutto ciò 
sussiste in termini generali per l’intero comparto alimentare che 
registra diminuzioni di prezzo alla produzione del 2,4 %  ed
 aumenti al dettaglio del 3,5-4,0% con un aggravio di 210 euro in più a 
famiglia. Ecco forse qualche volontà speculativa in meno aiuterebbe, e 
non poco, ad una ripresa dei consumi quale volano del mercato e 
dell’economia.
E’
 senza dubbio vero che la crisi del potere di acquisto abbia inciso su 
una contrazione delle richieste di consumo del vino nei ristoranti, come
 peraltro si sta verificando su tutti i consumi alimentari, ma qualche 
riflessione ulteriore credo vada fatta. Infatti
 -dichiara Rosario Trefiletti- non è ammissibile che in questa specifica
 filiera sussistano pesanti moltiplicatori in termine di prezzi dalla 
produzione allo spaccio e alla tavola dei ristoratori. Si passa cioè da 
costi alla produzione di 2-4-Euro la bottiglia a 6-8 alla vendita al 
dettaglio ed addirittura a 10-12 euro nei ristoranti. E tutto ciò 
sussiste in termini generali per l’intero comparto alimentare che 
registra diminuzioni di prezzo alla produzione del 2,4 %  ed
 aumenti al dettaglio del 3,5-4,0% con un aggravio di 210 euro in più a 
famiglia. Ecco forse qualche volontà speculativa in meno aiuterebbe, e 
non poco, ad una ripresa dei consumi quale volano del mercato e 
dell’economia.                 venerdì 20 aprile 2012
Vittoria. Annullati gli aumenti tariffari a favore della GORI s.p.a.
|  | ||
| Avv. G. Grauso con il Presidente Rosario Stornaiuolo | 
Finalmente, dopo anni di denunce e  contestazioni, gli utenti  riescono ad ottenere ragione della GORI  s.p.a., società che gestisce il  servizio idrico in ATO 3 Campania, in un  territorio di 1.500.000  cittadini. La  società di gestione del servizio si è distinta fin  dalla sua nascita  per il clientelismo e la mancata trasparenza nonché  per il naturale  conflitto di interessi tra controllore e Ente d'Ambito  che detiene anche  il 51% della GORI s.p.a. Dopo aver accumulato  costi e predite,  con l'aumento tariffario annullato dal TAR Campania,  si volevano far  pagare ai cittadini i costi della mala gestione della  società. La  Federconsumatori, insieme ai comitati per l'acqua pubblica e  il comune  di Visciano si è opposta a tale operazione impugnando  l'aumento  tariffario e denunciando l'ennesimo favore alla società  colabrodo. Ora chiediamo innanzitutto una  operazione trasparenza,  che faccia piena luce su cosa è stata la GORI  s.p.a. negli ultimi 10  anni e che faccia chiarezza sull'ammontare del  debito accumulato e  sulle ragioni di tale debito. Chiediamo chiarezza sulle assunzioni   clientelari su cui sta indagando anche la Procura di Torre Annunziata,  e  su tutto il sistema di potere che fino ad oggi ha governato l'acqua  di  gran parte della provincia di Napoli e Salerno. Ma soprattutto  riteniamo che debbano  essere restituite immediatamente ai cittadini le  somme indebitamente  percepite da GORI s.p.a., la nostra associazione  si adopererà perché  questo avvenga nel più breve tempo possibile. I  costi di una gestione capestro,  frutto del patto scellerato tra mala  politica e imprenditoria  predatoria, non possono sempre ricadere sui  cittadini utenti. Si faccia luce presto sulla situazione  e si  persegua immediatamente la strada della ripubblicizzazione. A  questi  fini la Federconsumatori Campania parteciperà all'assemblea del  26  aprile a Nola sull'ATO 3 e la ripubblicizzazione del servizio idrico.
martedì 17 aprile 2012
MAGGIORI INCASSI PER 8,3 MILIARDI NEL CAMPO AGROALIMENTARE. VORREMMO SAPERE DOVE SONO FINITI!
 Si infittisce il “mistero” dell’andamento dei prezzi in campo agroalimentare. Infatti,  come abbiamo recentemente denunciato, assistiamo ad un intollerabile e  diffuso fenomeno di speculazione, contro il quale è necessario  intervenire al più presto. Da  anni ormai denunciamo l’ingiustificato aumento dei prezzi in presenza  di un vistoso crollo dei consumi. Oggi, oltre al calo dei consumi, ci  troviamo di fronte anche al calo dei prezzi alla produzione. Secondo quanto rilevato dall’Ismea, a marzo vi è stata una contrazione del -2,3% su base annua dei prezzi agricoli. Nonostante  ciò i prezzi dei prodotti agroalimentari continuano ad aumentare,  registrando rispetto allo scorso anno un aumento del +3,3% (secondo i  dati Istat, ancora sottostimati a nostro parere). I maggiori incassi, quindi, sono stati pari a 8,3 miliardi di Euro, cioè 332 Euro a famiglia. Quello che vorremmo sapere è dove finiscono questi guadagni.
Si infittisce il “mistero” dell’andamento dei prezzi in campo agroalimentare. Infatti,  come abbiamo recentemente denunciato, assistiamo ad un intollerabile e  diffuso fenomeno di speculazione, contro il quale è necessario  intervenire al più presto. Da  anni ormai denunciamo l’ingiustificato aumento dei prezzi in presenza  di un vistoso crollo dei consumi. Oggi, oltre al calo dei consumi, ci  troviamo di fronte anche al calo dei prezzi alla produzione. Secondo quanto rilevato dall’Ismea, a marzo vi è stata una contrazione del -2,3% su base annua dei prezzi agricoli. Nonostante  ciò i prezzi dei prodotti agroalimentari continuano ad aumentare,  registrando rispetto allo scorso anno un aumento del +3,3% (secondo i  dati Istat, ancora sottostimati a nostro parere). I maggiori incassi, quindi, sono stati pari a 8,3 miliardi di Euro, cioè 332 Euro a famiglia. Quello che vorremmo sapere è dove finiscono questi guadagni. lunedì 16 aprile 2012
Quinto conto energia. Ecco cosa cambia per gli incentivi alle rinnovabili
Sono stati varati ieri dal ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, di concerto col ministro dell'Ambiente Corrado Clini e dell'Agricoltura Mario Catania, i due schemi di decreti ministeriali che definiscono i nuovi incentivi per l'energia fotovoltaica (il cosiddetto Quinto Conto Energia) e per le rinnovabili elettriche non fotovoltaiche (idroelettrico, geotermico, eolico, biomasse, biogas). Lo scopo dichiarato dal Governo è quello di programmare una crescita dell'energia rinnovabile più equilibrata e garantire l'obiettivo di un 35% di produzione elettrica 'verde' al 2020. Il nuovo regime, sostiene il Governo, getta le basi per uno sviluppo ordinato e sostenibile delle energie rinnovabili, allineando gli incentivi ai livelli europei e adeguandoli agli andamenti dei costi di mercato (calati radicalmente nel corso degli ultimi anni). Secondo il Governo vengono favorite le tecnologie con maggior ricaduta sulla filiera economico-produttiva nazionale e ad alto contenuto innovativo, introducendo meccanismi per evitare distorsioni a livello territoriale e conflitti con altre filiere produttive nazionali, in particolare con quella alimentare.
I ministri hanno spiegato che “l'energia rinnovabile continua ad essere un pilastro fondamentale della nostra strategia, ed è per questo essenziale supportarla in modo efficace, favorendo le fonti verdi, che possono sviluppare una filiera industriale e produttiva nazionale”, ma al contempo è stato “posto un freno importante alla crescita dei costi energetici per cittadini e imprese”. In base al provvedimento gli incentivi al fotovoltaico dall'anno prossimo aumenteranno di soli tre miliardi di euro, rispetto ai sei previsti dalla normativa attuale. Gli incentivi aumentaranno nei prossimi anni, ma in misura inferiore rispetto a quanto stabilito dal precedente regime. Gli incentivi finora promessi e pari a nove miliardi l'anno al 2020 saranno garantiti incrementando con ulteriori tre miliardi l'anno gli aiuti pubblici. In base al quinto conto energia, che entrerà in vigore dal primo luglio 2012, la spesa annuale per il fotovoltaico salirà di 500 milioni, arrivando a 6,5 miliardi. Gli impianti fotovoltaici di potenza superiore ai 12 Kw potranno accedere agli incentivi previa iscrizione agli appositi registri del Gse nei limiti di quantitativi predeterminati di potenza annua, con un criterio di priorità a favore delle installazioni sugli edifici. Gli impianti di potenza inferiore ai 12 Kw potranno accedere agli incentivi dopo l'entrata in esercizio. Secondo Massimo Sapienza, presidente di Asso Energie Future, il metodo con cui sono stati redatti i decreti “è evidentemente sbagliato” in quanto si tratta di un decreto fatto 'in solitaria' senza condividere il testo con le associazioni delle rinnovabili che l'hanno ripetutamente richiesto.  La stessa critica è stata avanzata da Legambiente che ha denunciato il mancato confronto con le associazioni e le aziende del settore. 
Secondo Legambiente, sebbene nei decreti ministeriali varati ieri ci sia qualche passo avanti, si rischia comunque di bloccare lo sviluppo delle fonti pulite “con i tetti annui alle installazioni, il complicato sistema delle aste e l’obbligo dei registri per gli impianti che tolgono ogni certezza agli investimenti”. Inoltre, continua l'associazione, i limiti annui fissati per le diverse fonti rendono impossibile raggiungere gli obiettivi europei al 2020. “Non si può essere soddisfatti di una proposta che, di fatto, rende più incerti e complicati gli investimenti per famiglie e aziende”. Legambiente denuncia anche la mancanza di novità, nei decreti, rispetto alla possibilità di premiare l'autoconsumo di energia prodotta da rinnovabili e l'efficienza energetica. Intanto resta confermata la mobilitazione del 18 aprile quando aziende e associazioni ambientaliste si ritroveranno a Montecitorio per difendere le energie pulite.
martedì 3 aprile 2012
Aumenti Tariffe Luce e Gas
 Dal I Aprile 2012 entreranno in vigore i nuovi aumenti sulle tariffe di luce e gas. Aumenti, come sempre, trainati unicamente dalle speculazioni sul mercato globale delle materie prime. L'inerzia del Governo non è più tollerabile dinanzi a questa ennesima stangata a danno dei consumatori. L'osservatorio Provinciale della Federconsumatori Napoli ha stimato un aumento medio di 20 Euro a famiglia per l'elettricità e per il Gas. “Bisogna fare una pulizia delle bollette depurandole di tutti gli oneri, contributi e tasse che hanno un discutibile legame con i beni acquistati”  - dichiara Rosario Stornaiuolo. “Il governo deve intervenire contro le speculazioni innanzitutto ma anche sulla eccessiva tassazioni di beni di prima necessità come luce e gas. Nonostante la situazione interesserà tutta Italia a Napoli c'è da considerare già l'eccessiva pressione dovuta ai continui aumenti di tariffe di servizi fondamentali come la TARSU.” Napoli ha le tariffe più alte in materia di Rc Auto e bollo auto, la seconda città di Italia per quanto riguarda le tariffe della TARSU, seconda solo a Benevento, per non parlare di una delle tariffe più alte per i carburanti. La Federconsumatori per fronteggiare la crisi economica che imperversa sulle famiglie, richiede con urgenza un intervento del Governo per emanare le norme d’indirizzo  dell’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas per una rapida revisione delle norme e delle procedure che regolano l’erogazione dei Bonus (sconti) per la bolletta del gas e dell’elettricità alle famiglie in condizioni economiche disagiate. Occorre ampliare il numero dei beneficiari avvicinandolo a quello dei potenziali aventi diritto, operazione rapidamente fattibile perché il Bonus è finanziato dagli altri consumatori, senza alcun intervento dello Stato.
Dal I Aprile 2012 entreranno in vigore i nuovi aumenti sulle tariffe di luce e gas. Aumenti, come sempre, trainati unicamente dalle speculazioni sul mercato globale delle materie prime. L'inerzia del Governo non è più tollerabile dinanzi a questa ennesima stangata a danno dei consumatori. L'osservatorio Provinciale della Federconsumatori Napoli ha stimato un aumento medio di 20 Euro a famiglia per l'elettricità e per il Gas. “Bisogna fare una pulizia delle bollette depurandole di tutti gli oneri, contributi e tasse che hanno un discutibile legame con i beni acquistati”  - dichiara Rosario Stornaiuolo. “Il governo deve intervenire contro le speculazioni innanzitutto ma anche sulla eccessiva tassazioni di beni di prima necessità come luce e gas. Nonostante la situazione interesserà tutta Italia a Napoli c'è da considerare già l'eccessiva pressione dovuta ai continui aumenti di tariffe di servizi fondamentali come la TARSU.” Napoli ha le tariffe più alte in materia di Rc Auto e bollo auto, la seconda città di Italia per quanto riguarda le tariffe della TARSU, seconda solo a Benevento, per non parlare di una delle tariffe più alte per i carburanti. La Federconsumatori per fronteggiare la crisi economica che imperversa sulle famiglie, richiede con urgenza un intervento del Governo per emanare le norme d’indirizzo  dell’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas per una rapida revisione delle norme e delle procedure che regolano l’erogazione dei Bonus (sconti) per la bolletta del gas e dell’elettricità alle famiglie in condizioni economiche disagiate. Occorre ampliare il numero dei beneficiari avvicinandolo a quello dei potenziali aventi diritto, operazione rapidamente fattibile perché il Bonus è finanziato dagli altri consumatori, senza alcun intervento dello Stato.Ricorso contro aumenti tariffari – udienza del 4 aprile 2012
 Il  giorno 4 aprile presso il Tribunale Amministrativo regionale per la  Campania – Napoli, sarà discusso il ricorso della Federconsumatori  contro gli aumenti tariffari deliberati in data 2.8.2011 dall’Ente  d’Ambito Sarnese Vesuviano e in totale dispregio del risultato  referendario, al solo fine di alleviare la situazione debitoria della  GORI s.p.a., società che gestisce il servizio idrico nei 76 comuni  dell’ATO 3 Campania, per 1.500.000 abitanti. Il ricorso, promosso  in  collaborazione con i comitati civici per l’acqua pubblica ed il comune  di Visciano, rappresenta soltanto il primo passo sulla strada di un  controllo sempre più incisivo sull’attività di gestione dei servizi  pubblici locali e in particolare del  servizio idrico integrato riguardo al quale, in larghe parti del  territorio campano, si perpetua una gestione inefficiente e clientelare a  tutto danno dei cittadini, costretti a pagare tariffe sempre più  elevate a causa delle inefficienze delle gestioni. Al fine di  sensibilizzare la popolazione e le autorità competenti, la  Federconsumatori promuove, in collaborazione con i comitati per l’acqua  pubblica, un presidio presso il TAR Campania dalle ore 10:00 del giorno 4  aprile 2012 che si concluderà all’atto della discussione della causa.
Il  giorno 4 aprile presso il Tribunale Amministrativo regionale per la  Campania – Napoli, sarà discusso il ricorso della Federconsumatori  contro gli aumenti tariffari deliberati in data 2.8.2011 dall’Ente  d’Ambito Sarnese Vesuviano e in totale dispregio del risultato  referendario, al solo fine di alleviare la situazione debitoria della  GORI s.p.a., società che gestisce il servizio idrico nei 76 comuni  dell’ATO 3 Campania, per 1.500.000 abitanti. Il ricorso, promosso  in  collaborazione con i comitati civici per l’acqua pubblica ed il comune  di Visciano, rappresenta soltanto il primo passo sulla strada di un  controllo sempre più incisivo sull’attività di gestione dei servizi  pubblici locali e in particolare del  servizio idrico integrato riguardo al quale, in larghe parti del  territorio campano, si perpetua una gestione inefficiente e clientelare a  tutto danno dei cittadini, costretti a pagare tariffe sempre più  elevate a causa delle inefficienze delle gestioni. Al fine di  sensibilizzare la popolazione e le autorità competenti, la  Federconsumatori promuove, in collaborazione con i comitati per l’acqua  pubblica, un presidio presso il TAR Campania dalle ore 10:00 del giorno 4  aprile 2012 che si concluderà all’atto della discussione della causa. 
Presidente Federconsumatori Campania 
Rosario Stornaiuolo
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